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Piedi, come curarli in previsione dei sandali

Piedi, come curarli in previsione dei sandali

Piedi come curarli

Se ancora è un po’ presto per vederli nudi sulla sabbia, tra poco sarà comunque la stagione dei sandali. E i piedi, rimasti nascosti per i lunghi mesi freddi, hanno sicuramente bisogno di una remise en forme puntuale e mirata. Succede spesso infatti che si finisca per occuparsi di loro solo all’arrivo della bella stagione quando in realtà sarebbe opportuno dedicare attenzioni costanti a questa parte così importante del corpo.

Lo conferma Manuela Franzò, podologa a Como e provincia: le cure puntuali nascono dalla necessità di mettere un riparo agli stress quotidiani a cui i piedi sono sottoposti, responsabili di ruvidità, ispessimenti, duroni e altri piccoli ma fastidiosi inconvenienti.

Pediluvio? Tiepido è meglio

In ogni caso non è mai troppo tardi per farsi carico di questa straordinaria opera di ingegneria naturale che sono i nostri piedi: iniziando ora si ha la certezza che arriveranno in buona forma per i sandali estivi. Per partire senza errori meglio sapere innanzitutto cosa è bene evitare in tema di cure. L’esperta suggerisce in prima battuta di non cedere alla tentazione di lunghi pediluvi in acqua molto calda alla quale magari, come da consuetudine, si aggiungono generose manciate di sale: la pelle più che ammorbidirsi si indebolisce e la secchezza rischia di diventare ancor più accentuata.

Meglio, quindi, rapide immersioni quotidiane in acqua tiepida con l’aggiunta di un detergente specifico per i piedi che pulisce con dolcezza e, grazie alla presenza di sostanze emollienti, contribuisce a dare elastica compattezza alla pelle. Attenzione poi a non usare mai, è un ulteriore suggerimento dell’esperta, raspe, frese e altri strumenti appuntiti nel tentativo di togliere ispessimenti e calli: possono danneggiare la cute che può diventare terreno fertile per infezioni, spesso molto fastidiose e lunghe da risolvere. Va sempre tenuto presente, infatti, che la cute dei piedi, per quanto più robusta e resistente rispetto a quella presente in altri punti del corpo, va comunque trattata con la dovuta delicatezza.

La crema sui piedi? Ogni giorno

Per mantenere morbida la pelle evitando che si creino zone ruvide soprattutto a livello del tallone e all’attaccatura delle dita può essere utile programmare almeno una volta la settimana uno scrub. Gli esfolianti per i piedi hanno in genere grana piuttosto consistente: si massaggiando sui piedi umidi, insistendo sulle zone dove la pelle è secca, screpolata e ispessita. Importante risciacquare bene alla fine il prodotto e procedere all’applicazione di una crema nutriente e restitutiva. La stessa, è un altro dei consigli dell’esperta, che andrebbe applicata quotidianamente sui piedi, dopo il pediluvio o la doccia.

Gli ingredienti? Nutrienti, riparatori e rigeneranti

Perché la crema di uso quotidiano preservi la morbidezza della pelle è necessario che la sua formula sia ricca e generosa in sostanze nutrienti, restitutive e riparatrici. Come la vitamina B5 capace di ridurre drasticamente la perdita di acqua transcutanea diventando così una preziosa risorsa per le epidermidi secche, facili alle desquamazioni e alle fissurazioni.

Preziosa anche la presenza nella formula del trattamento di uso quotidiano di estratti vegetali riepitelizzanti come quello di calendula  che vanta la proprietà, grazie alla sua ricchezza in flavonoidi, di accelerare il turnover cellulare e stimolare la sintesi del collagene per una pelle più elastica e compatta. In funzione anti secchezza si rivelano efficaci anche altri principi attivi come gli oli e i burri vegetali che potenziano l’effetto nutriente e rigenerante delle formulazioni e lo squalene, pronto a compensare le carenze lipidiche di una cute arida.

L’impacco ai piedi? Un aiuto in più

Il trattamento che si usa quotidianamente per i piedi può trasformarsi in una potente maschera rigenerante da programmare da una a due volte la settimana in base alle necessità della pelle. È sufficiente applicare il prodotto in dose molto generosa, indossare un paio di calzini bianchi in cotone e tenere in posa l’impacco per un’ora o due, ma volendo anche per tutta la notte.

La pelle arida, grazie al calore che si genera, può assorbire meglio le sostanze nutrienti e trarne massimo beneficio in termini di morbidezza, elasticità e compattezza. In tutti i casi, è il suggerimento dell’esperta, i trattamenti che si usano per la cura dei piedi dovrebbero essere applicati solo su pianta e zona dorsale evitando le dita: qui la cute va sempre tenuta asciutta onde evitare la formazione di macerazioni dove possono proliferare microorganismi dannosi. Per la stessa ragione attenzione ad asciugare sempre bene l’area delle dita dopo pediluvi, bagni e docce.

Il taglio delle unghie? Mai ai lati

Una pedicure completa non può prescindere dalla regolazione delle unghie, operazione delicata che richiede una certa manualità nonché un’attenzione precisa. L’esperta suggerisce in prima battuta di bandire l’uso di qualsiasi strumento appuntito, dalle forbici ai tronchesi fino ai piccoli bisturi, che possono fare tagli e aprire così la strada a possibili infezioni.

Sulle unghie dei piedi sarebbe opportuno, in teoria, intervenire solo con una lima di cartone diritta muovendola in linea retta senza mai scendere ai lati delle unghie così da evitare che crescano incarnite. Serve una regolata più decisa? Si può usare un tronchesino dal taglio diritto, mai una forbice. Da precisare ovviamente che in caso di unghie incarnite o di altre problematiche occorre rivolgersi al podologo per una valutazione del caso e i successivi necessari interventi professionali.