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Non solo “punturina”: il filler per idratare la pelle

Non solo “punturina”: il filler per idratare la pelle

Filler per idratare il viso

Ideale in estate, ma anche dopo le vacanze, il filler di acido ialuronico può avere anche una “semplice” funzione idratante. Cosa vuol dire? Che anziché riempire i tessuti cutanei con effetto volume, li irrora di idratazione senza volumizzarli. «È il concetto di biorivitalizzazione che oggi si avvale di molte tecniche di medicina estetica, anche se la metodica resta più o meno la stessa: tante micro-iniezioni di acido ialuronico fluido e molto poco cross-linkato, in più punti del viso e in modo superficiale» spiega il dottor Lucio Tunesi, anestesista e direttore della Scuola di Alta Formazione in Medicina Estetica del Fatebenefratelli di Milano.

Filler per idratare: per chi

A chi è adatto il filler per idratare? «I candidati ideali sono persone di tutte le età che presentano una cute secca e disidratata con micro-rugosità superficiale o linee di espressione poco marcate. Ma questo tipo di trattamento è adatto anche a chi non ha particolari problemi di pelle e, superati i 35 anni, desidera semplicemente preservare il proprio capitale giovinezza per ritardare la comparsa dei segni di invecchiamento» precisa il dottor Tunesi. Per questo motivo, il periodo estivo e post-estivo è il momento indicato per regalarsi un filler idratante, ma non è il solo.

A causa dell’insulto dei raggi UV, la pelle può rivelarsi sciupata e dare una fastidiosa “sensazione che tira”, come se fosse talmente assetata al punto da trovare insufficiente qualsiasi crema idratante. «Alle esposizioni solari si aggiunge il fenomeno dell’evaporazione cutanea (in gergo, TEWL, trans epidermic water loss) che in estate, a causa delle intense sudorazioni e della conseguente difficoltà a sopportare i cosmetici idratanti, può essere più marcato.

E poi ci sono gli sportivi, in particolare i runner e i ciclisti: se si allenano sotto il sole, producono radicali liberi, comportando l’ossidazione delle fibre di collagene ed elastina, le sostanze che compongono la struttura della pelle». Come si può vedere, il filler idratante è destinato a un campione decisamente ampio.

In cosa consiste il filler idratante

Per comprendere meglio il trattamento rivitalizzante della cute, partiamo dalla sostanza che si adopera per il filler idratante. Si tratta di acido ialuronico molto morbido che non gonfia i tessuti. «Il merito è della caratteristica reologica dell’acido ialuronico stesso, cioè la viscosità che lo rende elastico. Una volta iniettato nella pelle, questo acido ialuronico così fluido si distribuisce nel derma in modo uniforme, stimolando l’attività delle cellule ivi presenti (i fibroblasti), la cui attività è quella di sintetizzare le sostanze della matrice extracellulare, tra cui l’acido ialuronico». Ricordiamo che l’acido ialuronico è una sostanza che viene prodotta dal nostro stesso organismo, il cui ritmo di produzione comincia a rallentarsi molto gradualmente a partire dai 25 anni.

Le tecniche del filler idratante

In medicina estetica sono state messe a punto varie tecniche per idratare la pelle “dall’interno” attraverso i filler. Tra le più efficaci si segnala la tecnica del picotage, ideata dal professor Antonino di Pietro, dermatologo, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano e presidente fondatore Isplad. «Si ispira alle punture delle zanzare: le micro-iniezioni non si avvertono, ma il loro “pungiglione” penetra nel derma. Il picotage agisce come rimedio ai danni che i raggi UV inducono nelle cellule più superficiali della pelle. È lì, a 1-2 millimetri di profondità, che avviene la maggior sofferenza ed è lì, nel derma papillare, che questo trattamento inietta acido ialuronico puro in grado di restituire turgore ed elasticità. Il tutto senza lividi e dolore».

Se la pelle presenta qualche piccola ruga nell’area periorale o perioculare, si può ricorrere alla blanching tecnique. «Le micro-iniezioni di acido ialuronico effettuata effettuate a distanza ravvicinata nel derma superficiale in modo da levigare tutta la superficie. Questa metodica rende bianca la zona trattata per il tempo necessario all’assorbimento del prodotto, che di solito non supera l’ora. Da qui il nome di blanching, sbiancamento. Una volta che l’acido ialuronico – sempre del tipo poco cross-linkato – viene assorbito, induce una maggiore produzione naturale di acido ialuronico endogeno» spiega il dottor Tunesi.

I risultati del filler idratante

Eseguito in “modalità” idratante, il filler di acido ialuronico ha una durata dai 3 ai 6 mesi, ma molto dipende dalle condizioni di partenza della pelle. E poi alla durata concorrono le buone abitudini di stile di vita: limitare l’alcol, non fumare, esporsi al sole con filtri solari adeguati, non farsi mancare tutti i nutrienti essenziali, dormire a sufficienza.
Tuttavia, se ripetuto periodicamente, il filler idratante può migliorare sensibilmente la qualità della pelle, rendendo il viso dall’aspetto più levigato e luminoso. E così, sarà necessaria soltanto un’iniezione di mantenimento all’anno.