È una domanda che ci si pone spesso, che si sia al primo filler o ai successivi ritocchi. Cioè se le “punturine” aiutano a farci sembrare più giovani. In alcuni casi, la domanda può diventare ancora più specifica, ovvero se i filler hanno un effetto lifting. A rigor di logica, anzi di grammatica, i 2 termini inglesi sono in contraddizione: to fill vuol dire riempire, e to lift sostenere. Quindi, l’espressione filler effetto lifting può suonare come un ossimoro. Eppure, la pratica di medicina estetica può rivelare il contrario. Ci sono casi in cui iniettare acido ialuronico può aiutare a riportare nelle posizioni originarie i tessuti che con il tempo sono scivolati verso il basso.
«L’acido ialuronico è una sostanza igroscopica, cioè che, per la sua stessa natura, richiama acqua nei tessuti. Questo vuol dire che, una volta iniettato, tende a volumizzare le aree trattate. I filler di acido ialuronico, quindi, sono più adatti a ripristinare la volumetria del volto, cioè a correggere i volumi che con l’età risultano alterati» spiega il dottor Carlo Melloni, chirurgo plastico e direttore scientifico di CDlifePharma. Si pensi per esempio a un viso “svuotato” che appare scavato.
«Con l’invecchiamento, alcuni visi tendono ad “asciugarsi” molto andando incontro al fenomeno della scheletrizzazione, che mette in evidenza le ossa del viso stesso. Dipende tanti fattori come ad esempio l’assottigliamento della pelle, ma in gran parte concorre la morfologia strutturale del viso» precisa l’esperto.
In caso di visi svuotati con la pelle che mostra cedimenti, i filler riescono in parte a sollevare i tessuti con effetto lifting, ma molto dipende dalla tecnica di utilizzo. Esistono alcuni studi che dimostrano come iniettando l’acido ialuronico in prossimità delle zone dove sussistono i legamenti temporali, orbitali, zigomatici e mandibolari , si ottiene un sollevamento dei tessuti. «Inoltre il paziente deve presentare le indicazioni necessarie a una buona riuscita del trattamento, che comunque non potrà mai paragonarsi a un lifting di tipo chirurgico» avverte il dottor Melloni.
Una delle tecniche più idonee a liftare la pelle del viso con i filler prevede iniezioni di quantità ben dosate di acido ialuronico in punti mirati. «Si procedere iniettando piccoli boli di prodotto (accumuli ndr) che fungano da sostegno ai tessuti. Si parte a poco a poco dai piani superficiali della pelle per arrivare a quelli più in profondità.
Le aree di infiltrazione? L’angolo mandibolare, le tempie, la parte laterale degli zigomi e il trago, cioè la porzione del padiglione auricolare di forma triangolare, situata subito sotto l’attaccatura dei capelli. Se opportunamente riempiti, questi punti riescono a “trazionare” i tessuti verso l’alto, ma sempre con un effetto molto soft» spiega il chirurgo.
Per persone dai 45-50 anni che manifestano un viso svuotato per motivi legati al passare del tempo o alla struttura morfo-scheletrica. «il filler con effetto lifting non è adatto, invece, ai visi dalla struttura tondeggiante che, a causa di infiltrazioni, rischierebbero di appesantirsi ancor più con la conseguenza di aumentare la tendenza a cedere. Sconsigliato anche alle pelli mature troppo avvizzite, alle quali sono indicate altre tecniche di medicina estetica» spiega lo specialista.
Di primaria importanza per il filler con effetto lifting è il prodotto giusto. «Per avere un’azione di sostegno, l’acido ialuronico deve avere il giusto peso molecolare e deve essere né troppo denso né troppo fluido. E poi deve avere la giusta granulometria, che è uno dei parametri che riguarda la lavorazione delle molecole: queste ultime devono aggregarsi nelle dimensioni idonee a sostenere i tessuti senza disperdersi nel tessuto stesso» conclude il dottor Melloni.
I risultati di un lifting effetto filler durano 4-6 mesi.
