Cerca
Close this search box.

La stagione dell’acido ialuronico

La stagione dell’acido ialuronico

acido ialuronico siero e maschera

La primavera è il momento giusto per iniziare a prevenire i danni che il sole crea durante la stagione più calda. Per non ritrovarsi, a fine estate, con problemi di secchezza, rughe più marcate, perdita di tono e di luminosità, occorre aumentare le scorte d’acqua. Per fortuna contro la disidratazione c’è un ingrediente top da inserire nella beauty routine: l’acido ialuronico. Perfetto a tutte le età e per tutti i tipi di pelle, si trova in molte formulazioni. Ecco le dritte per usarlo al meglio.

Perché l’acido ialuronico non deve mancare

Ci sono molte buone ragioni per cui usare acido ialuronico è una mossa vincente. «Assicura idratazione a lunga durata perché funziona come una spugna: cattura e trattiene grandi quantità di acqua, fino a 1000 volte il suo peso» spiega Maria Rosa Gaviglio, dermatologa. «Non solo: è un componente fondamentale della matrice extracellulare, una sostanza che riempie gli spazi tra le cellule e rende la pelle morbida e compatta. In più favorisce la proliferazione dei fibroblasti, le cellule che producono collagene e fibre elastiche, cioè l’impalcatura della nostra pelle».

Va da sé che se le scorte cominciano a scarseggiare, la pelle ne risente. E se a vent’anni il problema non sussiste perché le riserve di acido ialuronico sono al massimo e l’organismo è in grado di rimpiazzare quello che si degrada, già intorno ai 25 questo meccanismo comincia a funzionare meno. Così, quando si arriva a 50, il “capitale” iniziale si è quasi dimezzato.

Senza contare che il sole peggiora le cose, perché i raggi UV attivano un enzima che lo distrugge. Ecco che la pelle non è più in grado di produrre la quantità necessaria e ha bisogno di un aiuto dall’esterno.

Quale texture scegliere

Un siero è perfetto al mattino, da applicare sotto la crema da giorno o il solare perché ha un’azione intensiva e assicura una riserva d’acqua per tutto il giorno. Puoi scegliere un prodotto mono-ingrediente o formulato con attivi antiossidanti, come le vitamine C ed E. Di sera, invece, preferisci una crema dalla consistenza più ricca, che nutre oltre ad idratare. Un vero e proprio trattamento urto è la maschera: serve a fare scorta di idratazione e si può usare ogni volta che la pelle ha sete, anche tutti i giorni.

Ma come funzionano i prodotti a base di acido ialuronico? «In due modi diversi» spiega l’esperta. «Ci sono quelli che contengono molecole piuttosto grandi e “pesanti”. Rimangono in superficie, formando una specie di barriera che impedisce l’evaporazione dell’acqua dall’interno della pelle verso l’esterno. Altri invece riescono a penetrare in profondità perché le molecole sono più piccole, in alcuni casi micronizzate». Come scegliere allora i più efficaci? Controllando che nell’etichetta sia indicata la presenza di acido ialuronico sia ad alto che a medio-basso peso molecolare, così si ottiene una duplice azione.

La biorivitalizzazione con l’acido ialuronico

Per un’azione ancora più in profondità si può valutare un trattamento dal medico estetico o dermatologo, da effettuare una volta al mese: la biorivitalizzazione. Sono le cosiddette punturine, effettuate con la tecnica a pomfo, che instillano la sostanza sottocute, a volte addizionata di amminoacidi e vitamine. Lo scopo è quello di idratare e nutrire la pelle, ma anche stimolare la produzione di elastina e collagene.

A partire dai 30 anni, la biorivitalizzazione è indicata come strategia preventiva per rallentare i naturali processi di invecchiamento.
Sulla pelle più matura, dai 40 anni in poi,  è un trattamento utile per attenuare i segni del tempo, migliorare la tonicità della pelle e riattivare il metabolismo cellulare. Si consigliano cicli di biorivitalizzazione di almeno 3-4 sedute a distanza di un mese una dall’altra. Il periodo più indicato, soprattutto per migliorare l’idratazione cutanea in preparazione all’esposizione solare estiva, è proprio la primavera.