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Guance: le soluzioni per ottenere più volume 

Guance: le soluzioni per ottenere più volume 

CDlifePharma | Guance più volume

Argomento: guance – Il primo colpevole è sicuramente il passare del tempo. «A livello del terzo medio del volto, l’area che va dallo zigomo alla linea mandibolare e che comprende quindi le guance, il processo di invecchiamento può avere manifestazioni diverse» spiega il dottor Vittorio Crobeddu, dermatologo Isplad e medico estetico a Bari.

«La riduzione della produzione di collagene a livello del derma dovuta all’avanzare dell’età determina innanzitutto una carenza di elasticità e compattezza del tessuto che porta alla comparsa di una sottile ragnatela di rughe a livello delle guance. Con il passare del tempo si assiste anche a una riduzione del pannicolo adiposo che conferisce naturale pienezza a questa area del volto: ne consegue una ptosi che accentua le rughe nasolabiali dando un aspetto triste a tutto il viso». 

Il tipo di pelle influisce

Lo svuotamento delle guance e la perdita di definizione dell’ovale possono essere più o meno accentuati in base alle caratteristiche anatomiche del volto ma anche al tipo di pelle. «Mentre una cute sottile tende più a segnarsi che a cedere, una pelle spessa, mista o grassa, mantiene una trama levigata ma perde compattezza con maggior facilità» continua il dottor Crobeddu che precisa per altro come non sia solo l’età a determinare una perdita di volume delle guance. «Alcuni interventi odontoiatrici, in particolare gli impianti, possono determinare un riassorbimento osseo e un conseguente svuotarsi del terzo medio del volto». 

Acido ialuronico per guance al top

I filler di acido ialuronico rappresentano una delle soluzioni principe per contrastare le manifestazioni dell’invecchiamento a livello delle guance e restituire così al viso armonia, definizione e un aspetto più fresco. Come sempre è fondamentale che il professionista stabilisca, dopo un’accurata visita preliminare, il tipo di correzione più appropriata per intervenire sui diversi inestetismi presenti. «Nel caso in cui le guance siano segnate da microrughe, le infiltrazioni di acido ialuronico consentono di riempire e distendere dando immediata compattezza alla parte» spiega Crobeddu. 

La tecnica iniettiva

«La scelta di usare l’ago o la cannula è lasciata alla preferenza dell’operatore tenendo comunque presente che la cannula consente di iniettare una minor quantità di prodotto, di distribuirlo con maggior uniformità in aree estese come la guancia evitando accumuli che possono rendere meno naturale il risultato finale.

Senza dimenticare che la cannula consente di prevedere un unico foro di entrata dal quale si procede a distribuire l’acido ialuronico muovendosi a ventaglio. Questo limita il traumatismo dei tessuti, contiene il fastidio durante la seduta e provoca un minor numero di effetti indesiderati come ecchimosi e gonfiori nel post seduta».

Se le guance cedono 

Anche nel caso siano presenti cedimenti del terzo medio gli interventi si diversificano in base alla situazione di partenza. «Se la ptosi non è particolarmente significativa un filler di acido ialuronico può essere un prezioso supporto per ripristinare pienezza del tessuto e definizione dei contorni» precisa il dottor Crobeddu.

«Quello che conta in questo caso è scegliere con cura il materiale optando per un acido ialuronico che assicuri soprattutto un effetto più liftante che riempitivo. In questa direzione anche l’uso della cannula per l’infiltrazione può essere d’aiuto dal momento che con questo strumento si ottiene un maggior effetto liftante rispetto a quello determinato dall’ago». 

I trattamenti extra 

Più complessa la situazione qualora i cedimenti siano maggiormente significativi. «Possono essere utili anche sedute di radiofrequenza che, attraverso impulsi elettrici controllati, generano calore a livello del derma provocando uno shock termico che permette alle fibre di elastina e di collagene di riorganizzarsi» spiega il dermatologo. «Il calore inoltre stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene e potenzia il flusso circolatorio dando ossigeno e nutrimento al tessuto.

Va anche presa in considerazione la possibilità di inserimento dei fili di trazione che hanno un ottimo potere liftante». Da tenere presente in quest’ultimo caso che solo un’approfondita conoscenza dell’anatomia da parte del professionista consente di trovare i vettori corretti per un risultato efficace e naturale.