Quando si parla di barriera cutanea o epidermica, si intende un’emulsione invisibile presente sull’ultimo strato dell’epidermide (lo strato corneo) che lo avvolge come una pellicola trasparente. Svolge importanti funzioni protettive, perché da un lato aiuta la pelle a conservare il giusto grado di idratazione, e quindi morbidezza ed elasticità, dall’altro impedisce l’aggressione della stessa da parte di particelle inquinanti e microorganismi nocivi provenienti dall’ambiente esterno. Per questo dall’integrità di questo mantello difensivo dipendono in gran parte l’equilibrio e la salute della pelle.
Cos’è la barriera cutanea
In dermatologia la barriera cutanea prende il nome di film idroacidolipidico o idrolipidico. Si tratta di una miscela di diverse sostanze prodotte dalle ghiandole sudoripare, sebacee e dagli elementi cellulari presenti nell’epidermide. È formata da una componente idrofila (detta Natural Moisturizing Factor o NMF) e una frazione lipofila, costituita da sebo (95%) e lipidi vari. Contiene anche alcuni residui cellulari dei cheratinociti, sostanze prodotte dai batteri normalmente presenti sulla pelle (flora cutanea) e sostanze derivanti dall’esterno, per esempio dai cosmetici applicati sulla cute.
A cosa serve la barriera cutanea
1. Trattiene l’idratazione. La barriera cutanea funziona come una pellicola semi-permeabile che si oppone all’eccessiva evaporazione dell’acqua per via trans-epidermica. In altre parole riesce a mantenere idratato lo strato corneo grazie sia alle proprietà umettanti dell’NMF (in grado di trattenere l’acqua sulla superficie cutanea, aumentandone l’idratazione) sia all’azione occludente della frazione lipidica, che controlla l’evaporazione dell’acqua dalla cute.
2. Protegge. La barriera cutanea limita lo sviluppo di microrganismi patogeni, grazie alle proprietà antibatteriche del sebo e di alcuni acidi grassi presenti nella frazione lipidica, ma anche grazie al suo pH debolmente acido (compreso tra 4,5 e 6,5), che crea condizioni sfavorevoli alla crescita dei batteri, riducendo il rischio di alterazioni.
3. Rallenta l’invecchiamento. Una barriera cutanea integra ed efficace nelle sue funzioni protettive riduce il rischio di disidratazione che è l’anticamera dell’invecchiamento precoce. L’invecchiamento infatti, processo fisiologico e inarrestabile, può essere accelerato da abitudini sbagliate come una scorretta igiene e cura della pelle (che altera la barriera cutanea) e l’eccessiva esposizione solare non protetta.
4. Aiuta a mantenere in equilibrio la pelle, anche in presenza di patologie cutanee che implicano un’alterazione nella produzione di sebo. In caso di pelle afflitta da disturbi dermatologici come pitiriasi versicolor, acne, dermatite atopica o seborroica, le modificazioni qualitative della barriera cutanea possono essere un campanello d’allarme.
5. Crea un’impronta olfattiva personale. Il film idrolipidico contiene numerose molecole odorose che contribuiscono a formare l’odore caratteristico della pelle di ogni individuo: una sorta di “impronta” che rende unico ogni individuo.
Come mantenere integra la barriera cutanea
1. Scegliere cosmetici adatti al proprio tipo di pelle. La composizione del film idrolipidico è uno dei fattori che influenza il tipo di pelle (mista, grassa, secca, sensibile), per questo è bene prestare attenzione ai cosmetici che si utilizzano che, se non adatti alla propria tipologia cutanea, possono alterare l’equilibrio cutaneo.
2. Proteggersi durante l’esposizione solare. Utilizzare formule protettive con SPF elevati e ricche di ingredienti idratanti, rinnovando l’applicazione ogni due ore, riduce il rischio di compromettere la barriera cutanea, con conseguenti danni da fotoinvecchiamento.
3. Optare per una detersione delicata. Un altro fattore che può indebolire il film idrolipidico è l’uso di detergenti troppo aggressivi, associati magari a pulizia troppo frequente, lavaggi prolungati, acqua troppo calda, asciugature energiche con asciugamani ruvidi. Per le pelli più sensibili, scegliere prodotti arricchiti di molecole ad azione lenitiva e antinfiammatoria.
4. Idratare quotidianamente. Optare per preparati ricchi di lipidi (sotto forma di oli, burri o cere) e dalla texture densa, come creme per il viso, latti, emulsioni o unguenti ad azione intensiva per il corpo. Un prodotto a elevata componente lipidica ha diversi vantaggi: ripristina la barriera cutanea, svolge azione emolliente, riduce l’evaporazione dell’acqua a livello dello strato corneo svolgendo un’azione idratante, risulta gradevole al tatto e all’applicazione.
5. Riparare i danni. Se la barriera cutanea è alterata (in seguito a svariati fattori come infezioni, infiammazioni, rossori, scottature solari ecc.) si vede subito: la pelle è arrossata, specialmente in alcuni punti è più secca e disidratata, tira, si desquama velocemente. Più tempo passa senza correre ai ripari, più è difficile ripristinare la barriera danneggiata. I prodotti più indicati per una rapida e intensa azione riparatrice sono quelli ricchi di ingredienti ad azione emolliente, nutriente e restitutiva come pantenolo, estratti di calendula e stella alpina, vitamina B5. Gli stessi preparati sono utili come doposole e come creme-barriera da applicare in situazioni di freddo intenso, vento o bruschi sbalzi climatici.