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Si può usare l’acido ialuronico sulla pelle impura?

Si può usare l’acido ialuronico sulla pelle impura?

Si può usare l’acido ialuronico sulla pelle impura?

Se si nomina “acido ialuronico”, si pensa subito alla sua funzione principale, cioè la capacità di idratare la pelle. Da ciò consegue l’idea, piuttosto intuitiva, che questa preziosa sostanza umettante sia indicata soprattutto per pelli disidratate o secche. Ma spesso ci si chiede se anche le pelli impure possono beneficiare dell’acido ialuronico.

La risposta dipende dall’uso che se ne fa e dalle modalità in cui viene impiegato, cioè se localmente o tramite filler iniettivi. E poi bisogna considerare la severità delle imperfezioni della pelle a tendenza acneica o la presenza di cicatrici. Ma andiamo con ordine.

Tra le cause della pelle impura figura l’ipersecrezione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, che può ostruire i pori e determinare, quindi, sfoghi cutanei e imperfezioni. Si comprende così che se si tiene a bada l’eccessiva produzione sebacea, si aiuta a prevenire le impurità. Ebbene uno studio del 2017  pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology dimostra che l’acido ialuronico, oltre a trattenere l’umidità negli strati superiori dell’epidermide, può contribuire a controllare la produzione di sebo, il che lo rende un ingrediente potenzialmente utile per la prevenzione delle impurità.

Oltre al sebo in eccesso, la pelle impura può riscontrare un’alterazione della barriera cutanea, cioè quella pellicola invisibile presente sull’ultimo strato dell’epidermide (lo strato corneo), che ha un’importante funzione di difesa contro gli agenti esterni e interni. Una barriera alterata può scatenare vari problemi cutanei tra cui la tendenza alle imperfezioni.

Ecco che l’acido ialuronico, grazie alla sua capacità di prevenire la perdita d’acqua transepidermica, può rivelarsi utile a ricostituire la barriera cutanea danneggiata, migliorando così la sua capacità protettiva. Nel caso specifico della pelle impura, l’acido ialuronico può attenuare il rossore e ridurre l’irritazione. È importante però che si osservino alcune regole.

Come usare l’acido ialuronico sulla pelle impura

L’applicazione topica ideale dell’acido ialuronico su pelle impura deve avvenire sotto forma di emulsioni dalla consistenza molto fluida e leggera, come ad esempio i sieri o i gel. In questo modo, si eviterebbe di appesantire una pelle già sovraccarica per motivi costituzionali.

Fondamentale è, inoltre, la formulazione stessa del siero di acido ialuronico: quelli per la pelle impura devono essere possibilmente puri e privi di ingredienti comedogenici, che provocano cioè la formazione di comedoni e punti neri. In genere, è bene evitare tutte quelle sostanze aggiuntive, anche di origine vegetale, che servono a umettare ancor più la pelle, risultando indicate più per una tipologia da normale a secca.

No, quindi, ai componenti grassi, come gli oli e i burri, e agli additivi che hanno un’ulteriore funzione emolliente. La loro presenza è ben evidenziata nell’INCI delle confezioni con termini quali: lanolin acid, laureth-4, squalene, butyl stearate e tutti i termini che seguono la parola isopropyl, butter (burro) e oil (olio).

È importante riconoscere, tuttavia, che in sé l’acido ialuronico non elimina direttamente l’acne, ma può diventare un alleato nelle terapie anticne. In particolare, allevia gli effetti collaterali dei vari trattamenti che spesso comportano rossori, disidratazione e alterazione della barriera cutanea. Per ripristinare l’equilibrio della pelle, uno dei primi passi è apportarle una corretta idratazione, un ambito in cui l’acido ialuronico svolge un ruolo di indiscusso primato. A patto che sia inserito in soluzioni molto leggere.

Acido ialuronico utile contro le cicatrici da acne

Spesso l’acne da moderata e severa esita in cicatrici più o meno profonde, caratterizzate da piccole fossette di forma ovale che rendono la grana della pelle irregolare. L’effetto può somigliare a un tessuto interessato da piccoli avvallamenti, che possono essere riempiti efficacemente con iniezioni di acido ialuronico. Secondo gli studi, i risultati migliori si ottengono con sedute frequenti e ravvicinate, a distanza di 2 o 4 settimane le une dalle altre. In questo modo, le infiltrazioni di acido ialuronico, oltre a riempire le cicatrici, assolvono a una funzione curativa, poiché stimolano la produzione di nuovo collagene, la sostanza presente in abbondanza nel derma (lo strato più profondo della cute), responsabile della compattezza alla pelle.

Ciò comporta una rigenerazione dei tessuti che diventano più densi e tonici. In superficie, le cicatrici risultano meno profonde e l’epidermide invece appare più liscia. Da questo punto di vista, le microiniezioni di acido ialuronico assolvono una funzione sia estetica che curativa. Se nell’immediato, le cicatrici sono riempite, dall’altro lato risulteranno sempre più “appianate” a mano a mano che si prosegue con il trattamento, fino a quando l’effetto sarà apprezzabile. Sarà il medico estetico o dermatologo a decidere la periodicità delle infiltrazioni in base alle condizioni del paziente.

Altri studi suggeriscono che il siero di acido ialuronico può accelerare la guarigione delle cicatrici da acne se associato al laser CO2. Inoltre, aiuta a ridurre i tempi di recupero e gli eventuali effetti collaterali e che di solito sono connessi alle metodiche tramite laser, come le infiammazioni e gli arrossamenti.

 

 

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